sabato 19 novembre 2011

La Quarta Necessità coincide con le mie necessità?

Qual è la quarta necessità?

Ho finito di disegnare questo libro a fumetti ( preferisco chiamarlo così, è un termine che esisteva da prima dell'abusato "graphic novel", e mi piace, è un nome semplice, pulito e rispettabile) scritto e sceneggiato da Daniele Luttazzi.  Da quando ho iniziato a disegnarlo è passato un anno e mezzo, forse anche di più, considerato quando Daniele mi propose una bozza di racconto.  Dopodichè è partito con una storia pirotecnica e io ho cercato di stargli dietro.
Un anno e mezzo in cui ne sono successe di cose.
Ho iniziato finalmente a ristrutturare casa con Nicoletta.
Ho disegnato decine di oggetti Alessi.
Ho disegnato ceramiche per Superego.
Ho fatto decine di concerti insieme ai Blass.
A me e a i Blass si è unita Micol e siamo diventati ancora più circensi.
Abbiamo fatto un video insieme a Danilo Pasquali e sono riuscito a rifilarlo alla Biennale di Arte Contemporanea. Un successone? Veramente no, la prima volta che mi chiamano a una Biennale è per la Biennale Regionale di Sgarbi, più o meno il due di briscola delle manifestazioni artistiche.
Ho disegnato strip per XL, disegni per oscure fanzines, disegnini per gli amici, disegni disegni, ma non bastavano quelli che già facevo ogni giorno, ogni notte?



Per un anno e mezzo, disegnavo la mattina, al pomeriggio coloravo al computer in studio, poi la sera tornavo a casa e disegnare ancora, fino alle due. C'era quasi sempre solo la televisione a farmi compagnia, e io intanto assorbivo i telegiornali, i dibattiti politici, Gordon Ramsey con la sua improbabile cucina del diavolo, Breaking Bad, le repliche di Prison Break, Misfits, Mad Man.
In un anno e mezzo Daniele Luttazzi è diventato il paria della comicità in televisione, ma non importa, ci siamo sentiti sempre, e abbiamo parlato per un anno e mezzo quasi sempre solo del nostro libro.
Quali erano le espressioni giuste? Come era fatto lo stemma dei boy scout di Rimini negli anni '50? Il paesaggio di Montecarlo, dall'autostrada, come si presentava negli anni '70 ? L'immagine del protagonista colpito dal fulmine è meglio metterla in negativo?      Cose così.
Nel frattempo andavo a nuoto, per mesi e mesi, ogni settimana, ogni volta 60 vasche, più o meno una vasca al minuto, insomma mica tanto come velocità, poi gli ultimi mesi ho mollato, dovevo finire il libro.
Mi è franata un otturazione a un dente, dovrei andare dal dentista, ma devo finire il libro.
In ogni cosa che faccio c'è lui, che pesa come uno zaino di mattoni.




Tavola 52, tavola 53, me lo sogno di notte, come riesco a rendere graficamente quella pagina, quel passaggio?
Ogni tanto mi siedo di fronte all'ineluttabile comprensione della mia inadeguatezza. Disegnare fumetti ti mette sempre di fronte a quante carenze hai nel disegno: come si disegna uno yacht in una giornata di sole? Come si disegnano dei paracadute contenenti campioni di shampoo lanciati sopra dei bagnanti in pattino in una spiaggia dell'Adriatico? Google sia benedetto! Come è fatta un impastatrice industriale? Ah Ecco… E la catena di montaggio della Fiat negli anni '60 ? Ah ecco… Che faccia aveva in quegli stessi anni Stefania Sandrelli? Ah ecco…
Nel frattempo partecipo a decine di mostre collettive qui e lì, alcune potevo risparmiarmele, e avere più tempo per finire il libro, altre non vanno bene, qualcuna così così. Periodo di crisi anche per l'arte contemporanea a meno che non si tratti di una manciata di nomi internazionali: non si vende niente, al meglio si vende a prezzi che non bastano nemmeno a pagare il tempo perso.
Per fortuna tutte le cose fatte nello stesso momento mi impediscono di pensare troppo ai disegni, ci pensa Daniele a correggere le cose, a volte perdo una giornata per fare delle correzioni,  nel frattempo mi accorgo di vignette che non mi piacciono nelle tavole precedenti e le correggo a mia volta. Due persone meticolose che lavorano insieme sono un grosso freno per la puntuale consegna di un lavoro.
Nel frattempo la schiena fa male, non importa, finisci il libro.
Ogni tanto mi si vela l'occhio destro, e sento delle punture di spillo sul sinistro, non importa, finisci il libro.

 Per disegnare le figurine più piccole devo togliere gli occhiali e lavorare con il naso sul foglio di carta, non importa, finisci il libro.
Intanto la mia pancia lievita, mi contemplo con disgusto lo specchio.
Intanto insegno, un workshop con degli studenti giapponesi, le lezioni di fumetto allo IED, le tesi degli studenti dello IED.
Dico di no a molte proposte di lavoro, di mostre, di collaborazioni, devo finire il libro.
Il mio conto in banca pian piano si prosciuga, le royalties Alessi non durano in eterno, e in un anno e mezzo il mondo viene colpito da due fetentissime crisi economiche, viene ucciso Osama Bin Laden, l'America perde le 3 A, alle elezioni a Milano vince Pisapia, arriva un'ondata di caldo sahariano, il tornado Irene, il terremoto in Giappone, il disastro nucleare a Fukushima.  Berlusconi invece, nonostante tutto, sta ancora lì, non si direbbe nemmeno troppo vivo, ma sta lì, come le sue televisioni e quei bei programmi inamovibili come Striscia, le Jene, Fede e Jerry Scotti.
E' un anno e mezzo che non gioco ai videogiochi.
Ho una pila di 15 libroni da leggere, tra cui  a caso Ellroy, Foster Wallace, Eco, Ballard.
Non sono nemmeno riuscito a leggere il libro di Micol, l'ho solo iniziato in piscina, sotto un albero.
Niente letture, devo finire il Libro, niente inviti a cena, devo finire il libro. Lo so, sembro egoista e menefreghista, ma devo finire il libro.
Ma ne varrà la pena? Se mi guardo indietro rifarei quasi tutte le tavole, e vedo in ogni vignetta il virus del disegnatore dilettante. I lettori si accorgeranno che sono un bluff?  Un pò come quando sogni di essere nudo in classe alle elementari, oppure in mezzo alla folla ti scoprono mentre fai la cacca.
Chiama Rizzoli-Lizard : i contenuti del libro sono tosti, bisogna venderlo con il cellophane, va bene se è nero opaco? Boh?


 Nel frattempo si va alle fiere del fumetto: Lucca Comics, Fumetti in TV, Comicon, Romics, Mantova Comics, ogni volta la stessa domanda: come procede il libro? Domanda che mi fa sempre sentire in colpa, dato che dovrei essere a casa a finirlo e non lì a cazzeggiare con gli amici fumettari.
Nel frattempo vado a Seoul per un'altra comic convention, ci sto tre giorni e torno in Italia completamente rimbambito e senza aver capito granché della Corea.
Nel frattempo mi chiamano per la mostra dei 25 anni de La Luz de Jesus Gallery di Los Angeles, produco un opera frettolosa come al solito al di sotto delle mie possibilità, la mando in California spendendo una cifra assurda per la spedizione internazionale e me la perdono, così devo rifarla di nuovo, e altri giorni se ne vanno come il vento.
Il libro si svolge in un arco di tempo che parte dagli anni '30 fino ai tempi odierni: come riuscire a dare la sensazione del tempo che passa senza mettere le date? Con Daniele decido di contraddistinguere i vari momenti temporali con colorazioni diverse, il monocromatico degli anni '30, la stampa a sei colori con i colori leggermente fuori registro degli anni '50, colori denaturati per l'infanzia, il retino a pallini per gli anni'60, i Pantone e l'acquerello per gli anni '70, le matite colorate per gli anni'80…


Nel frattempo mi si rompe il frigorifero in piena estate con tutta la roba da mangiare dentro, non sono belle cose da vedere quando si rientra a Milano dopo il week end.
Ogni tanto mi accorgo di orribili refusi nelle tavole già disegnate, per esempio un tavolo a cui manca una gamba,  un personaggio che c'era nella sceneggiatura e di cui mi sono completamente dimenticato nella vignetta, una anello che va spostato da un dito all'altro: ridisegnare.



Disegno senza sapere come andrà avanti la storia, mano a mano che passano i mesi Daniele mi passa blocchi di pagine di sceneggiatura.
A pagina 103 disegno la Mia vignetta perfetta, accade poche volte nella vita, ma ogni tanto ti trovi davanti a dei disegni di cui non cambieresti niente. Naturalmente Daniele mi chiede delle modifiche proprio su quella. Per fortuna desiste, probabilmente emetto forti vibrazioni negative.
Nel frattempo ho compiuto 50 anni, il governo ha cercato di varare una finanziaria apocalittica cambiandola una volta al giorno, Gheddafi non è più amico dell'Italia, ma nemmeno Mubarak, nemmeno Hassad, ma in fondo in questo momento non è che lo stato italiano abbia poi tutti 'sti amici in giro per il mondo, nemmeno tra le persone rispettabili.
E poi, alla fine, in una giorno d'Agosto tra i più caldi mai registrati il lavoro finisce, certo, c'è da finire la grafica, da curare i dettagli, da controllare gli errori, ma i lavoro è finito. FINITO. Tavolo da disegno fottiti.  Si ritorna a vivere!
Come sarà il mondo fuori dal bunker?






P.S... e dopo l'uscita della Quarta Necessità è morto Gheddafi ed è caduto il Governo Berlusconico… Sì, continuate a chiamarle coincidenze...