martedì 11 settembre 2012

Fumettisti fashionisti

Nel 1984 venni chiamato in Condè Nast per un servizio di moda. Praticamente c'eravamo tutti, non farò l'elenco perchè altrimenti vi rovino la sorpresa, dato che ci vedete in galleria. Era un periodo in cui, per strane ragioni storico-culturali i media pensavano che fare fumetti fosse una cosa molto hype, per cui ci trovammo tutti alla sede di Vogue dove potevamo sceglierci dei vestiti che ritenevamo consoni alla nostra sensibilità. In più poi ci potevamo portare a casa un paio di cose. Io da vero cretino mi portai via le All Star e un cappellino, che usai per molti anni a venire, fino a farli marcire ambedue. Andrea Pazienza si era portato dietro un coniglietto nero che scagazzò un pò dappertutto, ciononostante, ovviamente,  era adorato dalle ragazze della redazione di Per Lui, la rivista per cui venimmo fotografati. Massimo Mattioli si era portato dietro una maglietta con gli scarafaggi e volle indossarla a tutti i costi, io avevo una pistola spaziale di latta.
Alcuni di noi dopo tutti questi anni sono cambiati molto, altri non più di tanto, sta ai lettori fare i confronti. Alcuni di noi non fanno più fumetti (Josa Ghini, Jori, Carpinteri), alcuni di noi sono diventati delle star del comic mondiale (Mattotti, Igort), alcuni lo erano già (Manara), alcuni sono sopravvissuti.
Alcuni non ci sono più.
Poi uno può fare un po' di retorica e dire, guardate quelle facce, come erano giovani, e quante speranze...Veramente allora mi sentivo precario e angosciato dal futuro come e quanto oggi.
Un'unica domanda: qualcuno sa che fine ha fatto Nicola Corona? Due anni dopo questo servizio di lui non si sapeva già più nulla, un vero mistero che forse qualcuno mi può aiutare a risolvere.














venerdì 7 settembre 2012

Cinema Roma

Un pò di anni fa pubblicai questa breve storia di otto pagine su "Blue". In realtà era stata inizialmente concepita per la rivista "ORME", diretta da Silvano Mezzavilla, e che purtroppo pubblicò solo pochi numeri. Le vicissitudini di Massimiliano si intrecciano con i miei ricordi, poi, come al solito la realtà si sovrappone alla finzione e quanto di me ci sia in Massimiliano non lo confesserò mai. Però il famigerato Cinema Roma, esisteva veramente a Padova, e oltre ad essere il cinema in cui da sempre si proiettavano i "filmacci" ( dagli horror ai decamerotici ai vietati ai 18, molto, molto prima dei cinema a luci rosse), era considerato il luogo dove tra gli spettatori si annidava la feccia di ogni tipo. Mi rimane ancora la malinconia e il dispiacere per non esserci mai entrato.